LE TRE CARTE DI GIGINO, IL LIDER MAXIMO DELLA MAGNA GRECIA

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di Giovanni Negri

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Nella vita l’imbarazzo della scelta talvolta è persino ingombrante. Gonfiato da tre lustri di politica economica suicida in un Paese impoverito, imbottito dagli ormoni dell’Anticasta e dell’ Onestah, siliconato dalla rete sino ad assumere il sorriso permanente stampato sempre identico sulla maschera di cera, il NonCapo dei 5 Stelle è obbligato al complicato ruolo di Conducador della Magna Grecia. E’ lui, Gigino, il Riparatore dei Grandi Torti, il Ritornatore a un futuro che non torna , il Distributore di un dovuto che non c’è. E lui? Che si dice Gigino quando si guarda allo specchio ? Ecco, a ben guardarsi di carte ne ha solo tre, e per quanto nel gioco delle tre carte la cupola grillina abbia una qualche esperienza, la scelta è tuttaltro che facile.

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La prima chiamiamola la Carta PCI. Tradotto, una sola missione: Non superare mai, dicasi mai se non eccezionalmente, il 30% dei voti. Come da Togliatti a Berlinguer, congelare in un blocco monolitico (seppure social più che sociale) quel terzo di Italia che comunque protesta, si incazza, brama la rivalsa e la presa del potere, la lotta di classe che poi vediamo quale , il partito degli onesti che poi sono io, il grande sogno della Rivoluzione che russa perché dorme , il sole di un avvenire che non avviene. M5S come nuovo nome del Pci e – mentre muoiono i poveri vecchietti ultimi iscritti alla Cgil – anche di un nuovo sindacato. Obiettivo : come il Pci d’antan essere dappertutto in nome della Questione Morale o se preferite dell’ Onestah, ricavare un grande potere di interdizione e un assai copioso ma non sfacciato utile (Rai, Asl, Municipalizzate, Comuni, Banche, Coop) ma ben guardarsi – mooooolto ben guardarsi – dall’ andare al Governo. Se no l’incantesimo….Puff. Finito. Sarà difficile stare sotto il 30% ? Francamente no. Basterà ad esempio ruggire che “Così come a quei porci della Casta abbiamo tolto il Vitalizio ora è gran tempo di colpire anche i porci privilegiati che sono andati in pensione a 39 anni togliendo il pane ai loro figli e nipoti” , ed ecco trasmesso il giusto brivido nella schiena all’Italia che appena sente la parola “Contributivo” cambia il voto 5Stelle in 5Secondi.

La seconda carta disponibile direi che è la Carta Gigi De Mita. O Ciriaco Di Maio, a scelta. Si va sempre sorridendo al potere, le promesse sfumano, l’accento si fa sempre più irpino, le formule diventano quelle degli Eguilibri biù avanzadi e delle Gonvergenze Barallele, si regalano mozzarelle ai giornalisti e tutta l’Italia si commuove ricordando i bei tempi antichi. Però c’è un però. Ciriaco poteva ancora fingere di non saperlo, Gigino no. I soldi sono finiti. E fare la Dc senza Debito Pubblico, o il M5S senza Reddito di Cittadinanza, è impossibile. Ecco allora che la Carta De Mita ha bisogno di un intenso, febbrile lavorio internazionale. Ci vorrà tutto l’impegno di Beppe in Qatar, dei Casaleggios con Elliot e Black Rock, dei ministri nella City di Londra e a Frankfurt . Bisognerà vendere i templi di Agrigento a uno, la laguna di Venezia all’altro, Ferrovie e Finmeccanica a Tizio, Aeroporti e Autostrade a Caio, e affittare la Sardegna a Sempronio mentre si vende TIM, si svende il patrimonio immobiliare pubblico, si finge di poter vendere ancora Alitalia che è già venduta e via dicendo con carta vince, carta perde eccovi in vendita il Belpaese con la Fontana di Trevi. Si può fare? Forse sì, vestendo il tutto con “De Gasperi accettò il Piano Marshall, Di Maio deve pur concedere qualcosa”. Ma cosa si ricava ? E soprattutto: per quanto ? Diciamo che per un paio di legislature potrebbe durare . Poi a Gigino, se prima non è andato ai Caraibi, lo vanno a prendere a casa. Delicata: una carta davvero delicata.

La terza e ultima è la Carta Chavez. Si prende il potere, si fa come si può , si vive alla giornata, e se non c’è pane si prova a urlare più forte Onestah. Lentamente il Governo cambia, fuori i Cittadini dentro i Giudici con i poteri speciali, e se la plebaglia reazionaria reclama il Reddito o il popolino meridionale alza i forconi si manda in piazza prima la polizia e poi l’esercito. Una Carta che insomma parte Chavez a 5 Stelle, poi si veste da Generale Bava Beccaris che fa il Movimento 5 Schioppi e finisce in Facta. Il fragile omino che tentò di governare un Paese nel caos mentre gruppi di bravi ragazzi cominciavano a circolare in camicia prima bruna e poi nera , dicendo “Noi mettiamo le cose a posto”.

E queste, direi, sono le sole tre carte in mano a Gigino Onestah per non restare sepolto sotto la montagna dell’ormai 35% dei voti. O forse ce n’è una quarta : “Beppe , tu qui mi hai messo e adesso tu te la sbrogli”. Ma Beppe non lo potrà neppure sentire. Sarà già lontano, lontano. Avrà firmato da tempo con Murdoch per una lunga, interminabile tourneè in Australia….

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